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Nuova Zelanda

Nuova Zelanda: Riflessioni

Pochi Paesi vinicoli hanno un'immagine così precisa come la Nuova Zelanda, i suoi vini parlano con uno spiccato accento neoelandese inconfondibile, il merito è di un aroma penetrante e cristallino e di una eccellente predisposizione all'acidità.
Questa è una terra vinicola piuttosto giovane e che solo negli ultimi 30 anni è riuscita davvero a salire alla ribalta, nel 1980 gli ettari vitati erano meno di 6000, ora sono quasi 35000, negli anni '90 c'è stato un boom senza precedenti ed il termine lifestyle winery, è assolutamente coerente con lo stile di vita dei produttori neozelandesi. Bucolico ma acculturato, rispettoso della natura ma ambizioso.
E' una terra molto generosa ed infatti la maggior parte di coloro che possiedono dei vigneti lavorano per conto terzi, le aziende che poi etichettano il vino e lo commercializzano sono circa 700.
Il clima della Nuova Zelanda è pazzesco ma questo è dovuto all'impressionante latitudine occupata, se infatti la posizionassimo in Europa, questa andrebbe da quella di Bordeaux a quella libanese. Eppoi ci sono i venti del Pacifico, forti e che spingono nuvole cariche di pioggia verso le montagne, donando alle due isole un'ampia gamma di condizioni ambientali che permettono di dare alla luce vini semplicemente incredibili.
Le regioni più importanti del Paese sono Marlborough, Hawke's Bay, Central Otago, Martinborough, Nelson, Gisborne, Canterbury e Wairarapa.
Se il Sauvignon dovesse eleggere una terra adottiva lontano dalla Loira o da Bordeaux sceglierebbe sicuramente la fresca ma soleggiata Marlborough, qui è in grado di raggiungere una complessità impossibile da replicare altrove. Parliamo in ogni caso del vitigno principe di tutta la Nuova Zelanda con una superficie che occupa il 70% del totale. Ed infatti se ne trovano di incredibilmente buoni anche ad Hawke's Bay, dove il suolo povero, argilloso e ghiaioso, sembra regalare delle versioni più profonde e mature. Qui si produce anche Chardonnay ma la vera star è il Merlot che ora è il vitigno più utilizzato, addirittura il doppio del Cabernet Sauvignon, il primo impiantato da queste parti.
La Nuova Zelanda sta gradualmente diventando molto celebre anche per la produzione di una bacca rossa, il nobile Pinot Noir, che da risultati impressionanti a Central Otago, una delle regioni vinicole paesaggisticamente più belle in assoluto, come a Wairarapa e nella sua sottoregione Martinborough. Qui le temperature sono bassissime, paragonabili a quelle di Edimburgo, eppure il Pinot Noir assume uno stile che ricorda da vicino la Borgogna per aromaticità e complessità.
Canterbury è invece il nome dell'entroterra di Christchurch, ma i suoi Chardonnay ricordano quelli di Borgogna, ed anche il Riesling viene fuori piuttosto bene, anche se Central Otago è il posto migliore dove vinificare questa raffinata uva.
Il terreno è molto variegato, limoso, calcareo, argilloso, talvolta ricco di Loess, ed il clima secco e mite, ventoso, rendono la regione perfetta per una citicoltura fortemente pulita e rispettosa della natura.
Sulla costa orientale della North Island troviamo Gisborne è un'area fortemente in crisi, saccheggiata nel momento del boom ed ora caduta nel dimenticatoio, tanto da essere soprannominata Poverty Bay. Peccato perchè Semillon e Gewurztraminer qui sono davvero interessanti.
Ed Infine Nelson, nell'Isola Sud, piovosa ma versatile, pur senza acuti.
La produzione totale del Paese è di circa 3 milioni di ettolitri che valgono circa 300 milioni di euro; non bisogna farsi ingannare da questi dati, il movimento è rampante ed i vini della Nuova Zelanda sempre più richiesti

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