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USA: Riflessioni

Gli Stati Uniti sono i più importanti consumatori di vino al Mondo, al pari di italiani, spagnoli e francesi. New York è il primo mercato vinicolo del pianeta. E questi dati non riguardano più solamente il vino esportato, negli Usa infatti è davvero esploso il consumo locale. Con una terra tanto vasta e terroir incredibili, non poteva essere diversamente. Quando i primi coloni sbarcarono nel Nord America, notatono subito le piante di vite che si arrampicavano sugli alberi; l'uva era strana ma dolce, succosa e lasciava presagire meraviglie. In realtà i 300 anni successivi furono una vera delusione per i viticoltori americani. Le piante importate dall'Europa infatti avvizzivano e morviano. Non avevano ancora scoperto la Filossera, e la sua tremenda maledizione. A Sud ed Est le piante morivano per il calore e l'umidità che favorivano lo sviluppo di malattie, a Nord per gli inverni eccessivamente gelidi. La risposta era nella Vitis Labrusca, quel ceppo di viti americane che avevano sviluppato nel corso del tempo gli anticorpi nei confronti di questo parassita, e che conferivano al vino quel sapore Foxy.
Man mano che le coltivazioni di uve autoctone ed uve europee iniziarono a coesistere, le commistioni genetiche spontanee diedero origine a diverse varietà, dal sapore meno selvatico. Alexander, Catawba, Delaware ed Isabella, alcuni degli esempi più importanti. Il primo rosso americano di successo nacque in Ohio proprio a base di uva Catawba, nel 1852. Nella Wet Coast la vite europea arrivò dal..Messico. I primi coloni spagnoli scelsero proprio quella terra come primo avamposto vinicolo. Da li nella bassa California, e solo nel 1800 raggiunse Napa. Questa sua origine europeo messicana è la ragione perche in California la Filossera e la Peronospora, colpirono duramente l'industria vinciola. Poi ci fu anche il Proibizionismo dal 1915 al 1933. E fu rolo intorno agli anni '60 che gli Stati Uniti poterono intraprendere la loro nuova vita vinicola. Ora tutti e 50 gli Stati, compreso l'Alaska, sono in grado di produrre alcolici.
E' giunto il momento di parlare dei territori di coltivazione più importanti degli Usa.
Oregon e Washington sono sono i due attori principali del Pacifico Nord Occidentale, e difficilmente potrebbero essere più diversi. L'Oregon è verde ed umido e da sempre patria di viticoltori artigianali che si occupano personalmente dei propri e piccoli vigneti, che curano in maniera naturale-biologica. E diciamolo, è qui che risiede da sempre il segreto dell'immenso successo dello Stato. I monti della Range Coast formano una barriera ad Ovest contro i terribili venti pacifici, analogalmente a quanto accade in California. Certo qui le correnti calde non portano nebbia, ma copiose piogge, che mitigano temperature altrimenti molto rigide. I vini assomigliano davvero a quelli della Borgogna. Nella parte orientale dello stato di Washington invece il clima è arido e continentale, e la viticoltura è praticamente su scala industriale. Sistemi di irrigazione, raccolta meccanizzata, e spedizione delle uve delle cantine a Seattle per la vinificazione. Mentre lo scriviamo i brividi che sopraggiungono sono parecchi, così come le gocce di sudore che scendono lungo la nostra fronte. Meglio focalizzarci su Oregon e Willamette Valley, il cui clima è ciò che la rende unica. Le estati sono più fresce e piovose rispetto la California, gli inverni molto miti. Le minacce sono costituite da inverni freddi e piovose, causati dall'umidità del Pacifico, ma i cui effetti soni mitigati dalle Coastal Range. Questa Valle è una icona a metà tra una scoperta ed un'invenzione, è terra di Pinot Noir, che qui ammalia tutti da oltre 50 anni. La terra è fertile e bucolica, e riesce nell'incantesimo, al contrario della California, di creare nell'appassionato l'illusione di bere un buon rosso di Borgogna, seppur più morbido e fruttato.
La California, come ci si apetterebbe, merita un capitolo proprio, in questa sede ci limiteremo ad affermare che il 90% del vino americano proviene da qui, e le coltivazioni sono in continua espansione. Partendo da Nord, le aree più celebri sono Mendocino e Lake County, dove le nebbie oceaniche penetrano facilmente tra le colline costiere e si addensano basse e fitte. Giova ricordare che in California le zone costiere godono di un clima più fresco e mite che si traduce in brezze marine e maggiori produzioni. E' il caso di Sonoma, un pò meno di Carneros e della Napa Valley.
Da Napa arrivano il 20% degli introiti dell'industria vinicola californiana a fronte di una produzione solamente del 4%, un dato questo sorprendente dato che l'immaginario comune, quando pensa al vino degli Stati Uniti, vola da queste parti. Questo è possibile grazie alla fama mondiale che questa regione ha saputo costruirsi negli anni, per merito di leggendari pionieri come Robert Mondavi. Le zottozone più importanti sono Rutherford, Oakville e Stags Leap.
La California non termina certo con Napa!! I versanti Est e Sud della Baia di San Francisco ad esempio sono molto interessanti. Anche qui alcune aree sono davvero vocate, come Livermore Valley, Santa Cruz Mountains (un AVA), Santa Clara Valley e Monterey, che a sua volta vanta terroir degni di nota, Santa Lucia Highlands, Arroyo Seco, Hames Valley, Chalone e Mount Harlan. Infine nella Valle Centrale, vocata più per frutta e verdura che per vino di qualità, segnaliamo Sierra Foothills, El Dorado e Lodi.
E quindi un piccolo focus sulla Central Coast, va fatto, in meno di 20 anni ha generato alcune delle regioni vinicole più glamour di questo spicchio di mondo, San Luis Obispo, Paso Robles, Edna Valley e Santa Barbara, che gli americani amano soprannominare la Cote d'Or californiana. La zona è eccezionale, in grande sviluppo e si può facilmente prevedere diverrà un punto di riferimento per i winelovers di tutto il mondo.
Non lontano dalla California, troviamo il New Mexico per il quale la viticoltura è resa possibile dalla protezione delle Montagne Rocciose, è uno stato famoso per gli spumanti; arriva il turno dell'Arizona, nella cui parte sudorientale troviamo l'AVA Sonoita, che riscuote un certo successo grazie a Cabernet e Merlot. Eppoi a Nord il Colorado, che sta registrando la nascita di moltissime aziende, segno di una attenzione crescente per il suo terroir, specie quando si menziona l'AVA Grand Valley che corre lungo il Colorado River, eccezionale per i rossi ma soprattutto per il Riesling.
A questo punto rechiamoci a Denver, prendiamo l'aereo, perchè le distanze sono siderali, e raggiungiamo la East Coast dove Vermont, New York e Virginia meritano assolutamente un approfondimento.
In Vermont fa davvero freddo, ed una nostra produttrice, La Gargista, riesce a produrre vini magnifici grazie a La Crescent e Frontenac Gris, incroci in grado di resistere anche a temperature di -25. Discorso totalmente diverso per la Virginia, le cui vigne sorgono tra gli Appalachi e la Chesapeake Bay. Con i suoi prati verdi ai piedi delle Blue Ridge Mountains, dove i purosangue pascolano in recinti verniciati di bianco accanto a case in pietra costruite prima delle guerra civile. I vigneti della Virginia distano solamente ad un ora dal Campidoglio. I vini di questo stato sono di una grinta coinvolgente, il potenziale è enorme nella Shenandoah Valley e all'interno dell'AVA Rocky Knob.
Siamo giunti alla fine di questo viaggio pazzesco, non poteva che terminare nello stato di New York. Gli ettari vitati di questo stato sono secondi solamente a quelli della California, ben 12500, la maggior parte pero a Vitis Labrusca, destinata a succhi e gelatine, ed è per questo che la produzione è 12 volte inferiore a quella californiana. Long Island è una regione vinicola giovane ma interessante, gli americani la paragonano a Bordeaux, ci sembra al momento un pelo azzardato, ma apprezziamo il campanilismo. Quello di Finger Lakes è davvero un territorio stimolante, il problema sono semmai le temperature che inverno vanno facilmente sotto il -20. Non potrebbe essere altrimenti, le Finger Lakes sono fosse glaciali scavate nei ghiacciai in ritirata dal mare interno del Lago Ontario. E' per questo motivo che spopolano ibridi franco americani resistenti al gelo come Seyval Blanc e Vignoles. Per ultima citiamo la Hudson River, la cui prima vendemmia commerciale risale a 1829, presso la cantina Brotherhood, che trovi su Apewineboxes.com. In questa zona anche un AVA dedicata agli Ice Wine, la Niagara Escarpment.
Con tutti questi territori, stati e regioni, si può essere portati a pensare che gli USA vantino una superficie vitata monstre, ma la realtà è che questa si aggira intorno ai 300000, meno della metà dell'Italia, un Paese comparabile all'Arizona. Gli ettolitri prodotti pero sono ben 33 milioni che valgono circa 1,9 miliardi di euro, un dato che eleva gli Stati Uniti a leader di questo parte di Terra.

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