Come si fa il vino artigianale? Come selezioniamo le Cantine che proponiamo!
Prima di accennarti a come scegliamo le Cantine che ti proponiamo voglio parlarti di come si fa il vino artigianale, di cosa si tratta.
Il vino artigianale è il risultato di un approccio alla vigna e alla cantina nell’assoluto rispetto dell’ambiente e del cliente finale, senza questo non è possibile produrne.
Come si fa il vino artigianale, allora?
Se vuoi approfondire l’argomento clicca su questo link. Il vino artigianale è un prodotto connotato dalla scarsità di prodotto e dalla grande qualità di esso, totalmente il contrario dell’80% del vino che si trova in giro, produzione massiccia, come fosse un’utilitaria, e prezzi stracciati o quasi.
Ora ti svelerò come si produce.
I produttori di vino artigianale
Questi produttori hanno il grande merito di trattare ogni singola loro bottiglia come fosse una figlia, con amore e coccolandola fino alla messa in commercio.
Non cercano sotterfugi in vigna, alcuni utilizzano lo zolfo ramato, è ammesso in agricoltura biologica, nel limite dei 4 kg per ettaro. Il suo utilizzo è considerato un approccio rispettoso alla vigna, ma noi per scegliere una azienda non ne tolleriamo più di 2 kg per ettaro. Davvero poco se ci pensi..
Lo si utilizza per contrastare Peronospora o Oidio.
La maggior parte dei produttori che selezioniamo per te però non utilizzano neppure lo zolfo ramato in bassissime quantità (immagina che molti ci vanno giù pesanti, 25 kg per ettaro, per darsi un tono ma in realtà ne abusano), lasciano alla natura fare il suo corso. Non hanno neppure necessità di irrigare, visto che non devono rimuovere nulla dal grappolo.
Irrigare non è proprio il massimo in ogni caso, diluisce il corpo del vino e ne impoverisce il corredo aromatico.
Selezionano poi manualmente i grappoli che finiranno nel tuo bicchiere, la resa per ettaro è esigue, si va dai 60 Quintali per ettaro ai 20 Q della maggior parte dei produttori artigianali.
Come si fa il vino artigianale in Cantina
Non cercano neppure scorciatoie in cantina, utilizzano solo i lieviti presenti nella cuticola dell’uva ed i lieviti autoctoni della cantina (tra poco ti dico dove si trovano). Fanno partire la fermetazione spontanea, donando al vino caretteristiche davvero tipiche del vitigno (e non quelle indotte dai lieviti selezionati) e generale sensazione di genuinità. Questi sono vini, gli altri con chimica in vigna, lotta integrata, lieviti selezionati e fermentazione controllata possono serenamente essere definiti surrogati di vino.
Cosa significa lieviti autoctoni in cantina? Beh sono quei lieviti che si trovano nelle tubature delle cantine, sui loro muri, nelle vasche o nelle botti, quei micro-organismi che ccontribuiscono alla vita dell’ecosistema della cantina.
Dove li scoviamo
Prima di dirti come li troviamo ti racconto cosa accade una volta che li abbiamo trovati. Li andiamo a trovare varie volte nell’arco di 4 o 6 mesi, li studiamo, proviamo tutti i loro vini più volte (è davvero un lavoraccio, lo ammetto), assaggiandoli prima dalla vasca e succesivamente imbottigliati.
Ci facciamo portare in vigna e raccontare tutto della loro idea di vino artigianale. Poi prendiamo dimestichezza con la loro cantina e con la loro filosofia di vinificazione. Insomma superano davvero una grande selezione.
Come li troviamo allora?
Beh ci documentiamo eppoi viaggiamo. Li troviamo sui social, o su internet. A tal proposito voglio segnalare un sito, Tannina.it davvero utile in questo senso. Conosciamo Annamaria Corrù, la direttrice del sito, da alcuni anni, e ci ha sempre colpito la sua passione per il vino e per le storie di vino.
Annamaria conosce una miriade impressionante di produttori, li intervista, e come noi, li studia da vicino, andando a trovarli in vigna ed assaggiando i loro vini. Da quando l’abbiamo incontrata seguiamo spesso il suo blog e all’occorrenza la contattiamo per dei feedback.
Insomma che sia vino naturale, vino biodinamico o vino semplicemente biologico, evviva il vino artigianale ed i suoi produttori.
Italiano 
English (UK) 
Español 
Deutsch