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Vino Naturale, i cinque motivi per acquistarlo

Controvento

Vino Naturale, quante volte ne hai sentito sentito parlare, ma cos’è?

Lo sapevi che tre appassionati di vino su quattro stanno virando in maniera decisa verso il Vino Naturale?

In questo articolo fugherò dubbi e luoghi comuni, e ti parlerò delle 5 ragioni per le quali il Vino Naturale non è solamente il massimo per te, che pretendi di bere bene, ma anche per l’ambiente.

Andiamo per gradi, per prima cosa ti spiegherò cosa si intende per questa tipologia di vino.

Nei miei anni come export manager di vino naturale in Usa mi sono davvero reso conto di come la genuinità del prodotto faccia la differenza in termine di appeal sul mercato.

Questo infatti è ora orientato verso la ricerca di prodotti provenienti da piccole produzioni, con un approccio totalmente sostenibile in vigna. Inorridisce davanti ai pesticidi, alle irrigazioni (volte spesso a rimuovere la chimica) o verso le concentrazioni polifenoliche anni ’80 (il classico colore impenetrabile). Apprezza l’ amore incondizionato nella routine di cantina.

Vino Naturale

Chiariamo subito che vino naturale è una definizione calzante per un vino che sia frutto di un approccio sostenibile alla viticoltura, rispettoso dell’ambiente in cui allevare la vite e che non preveda sofisticazioni in fase di vinificazione.

Il Vino Naturale non esiste oggettivamente. Per il semplice fatto che seppur in minima parte il grappolo viene manipolato, lo si potrebbe meglio definire come vino naturalmente prodotto.

Da cosa deriva questa naturalezza? Dalla moda diranno i detrattori. Ignorando invece quanto sia molto più duro e svantaggioso per un vignaiolo produrre così piuttosto che mediante l’uso di macchinari o l’acquisto di lieviti selezionati.

Chi glielo fa fare allora? Il rispetto per l’ambiente e per te che acquisti il loro vino sono una buona base di partenza, non credi? Il desiderio di produrre un grande vino è certamente l’obiettivo.

Approccio alla viticoltura

Per produrre in maniera naturale non è ammesso utilizzare chimica in vigna, neppure se produci in una zona molto umida. Puoi utilizzare il solfato di rame sotto i 4 kg per ettaro all’anno.

In realtà la tendenza è quella di abbandonare anche il solfato di rame ed intervenire in maniera ancora meno invasiva. Nelle mie visite alle cantine naturali noto soluzioni sempre più interessanti come l’utilizzo di batteri lattici, di prodotti derivati dalle arance o dal tannino del legno.

I pesticidi, o prodotti fitosanitari, (insetticidi, diserbanti, fungicidi, etc) sono collegabili a tumori ematologici e a danni al sistema nervoso centrale e al fegato, possono causare avvelenamento. Non scherziamo.

Secondo l’Oms sono oltre 26 milioni i casi avvelenamento da pesticida, di cui 260000 circa culminano con la morte.

Purtroppo non ho finito, i pesticidi sono interferenti endocrini, non causano effetti dannosi solo a te, ma anche alla tua progenie.

Non avendo necessità di rimuovere depositi chimici dalla buccia dell’uva non ci sono indicazioni valide per irrigare i vigneti. Queste infatti sono ammesse una tantum in concomitanza di un andamento climatico torrido.

L’irrigazione diluisce il corredo aromatico del vino ed il suo corpo.

Un’altra pratica molto interessante è quella legata al sovescio, all’introduzione nella parcella di piante leguminacee che stabilizzano il quantitativo di azoto nel terreno.

I vini naturali sono prodotti da uve raccolte a mano, manipolate il meno possibile. Spesso subiscono lunghe macerazioni sulle bucce per estrarre tutti gli aromi possibili. Altre volte le uve vengono pigiate rapidamente in modo da conferire loro quei tipici colori chiari che solo la bottiglia trasparente è in grado di evidenziare.

Il vino naturale di norma non si chiarifica né si filtra, e questo sempre per non diluire struttura ed aromi.

Lieviti Autoctoni

Mai sentito parlare di lieviti selvaggi e di lieviti autoctoni?

Bene i primi sono quelli presenti naturalmente sulla cuticola dell’uva, i secondi quelli che vivono in cantina e che nel corso degli anni si selezionano ed innescano spontaneamente la fermentazione.

Chi utilizza lieviti selezionati non avrà mai lieviti autoctoni in cantina e sarà sempre costretto a comprarli in laboratorio per innescare la fermentazione alcoolica.

Chi produce in maniera convenzionale produce un surrogato del vino.

Solfiti nel Vino Naturale

 

I Solfiti sono utilizzati in vinificazione come agente bloccante della fermentazione, come antiossidante ed antisettico, ma producono un pessimo effetto su chi li assimila.

Le direttive europee sono sempre più volte a penalizzare le grandi aziende da milioni di bottiglie annue che utilizzano chimica in vigna, lieviti selezionati e solfiti in forma massiccia.

Per darti un’idea, i limiti di solforosa totale nei vini convenzionali è di 220 mg/litro per i bianchi e di 160 mg/litro per i rossi. Questa scende rispettivamente a 150 mg/litro e 100 mg/litro nel biologico. Ed è ancora troppo!

Nel vino naturale spesso e volentieri questi valori sono all’incirca di 20 mg/litro, anche meno. Una bella differenza vero?

I solfiti nel vino hanno effetti estremamente dannosi sull’essere umano. In eccesso possono causare dispnea nei soggetti asmatici, ipersensibilità, tosse, irritazione alle mucose intestinali, odinofagia ed orticaria. Più raramente possono causare reazioni anafilattiche.

Sei ancora sicuro di preferire il vino convenzionale?

 



Ambiente e Sostenibilità

La chimica in vigna non è deleteria solamente per l’uomo ma anche per l’ambiente.

Se scegli di bere in maniera coscienziosa tutelerai anche l’ambiente.

In Italia un terzo dei campioni dei prodotti agricoli è contaminato da residui di più tipologie di pesticida, ciò vuol dire che se anche il singolo pesticida è nei limiti della legge ( si, esiste una legge che ne permette ancora l’utilizzo nel 2021) la loro sommatoria non lo è.

Contaminano un terzo delle acque uccidendo ecosistemi interi di pesci ed anfibi. Causano moria di insetti impollinatori come le api ed i bombi.

Il terreno così inquinato causa danni anche agli animali che lo razzolano, quegli stessi animali i cui derivati finiscono nelle nostre tavole.

Purtroppo l’Italia è il primo paese in Europa per utilizzo di chimica in vigna con un quantitativo pari a quello di Germania e Francia insieme.

E’ nostro dovere pretendere un ambiente più sano. Una viticoltura sostenibile.

Alcune informazioni che ti ho dato non sono rassicuranti ma qualcuno doveva pur fartelo notare.

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Vino Naturale, i 5 motivi

Sei arrivato fin qui, qualche dubbio incominci a nutrirlo, ed allora ecco i 5 motivi per cui non vorrai bere altro!

  • Il vino naturale non contiene agenti chimici dannosi per la tua salute, non sto dicendo che ne puoi bere come se non ci fosse un domani, ma sicuramente qualche sgarro in più è ammesso.
  • I vini naturali provengono normalmente da uve che maturano polifenolicamente in anticipo e questo permette una successiva estrazione alcoolica più moderata in molti casi. Meno alcool significa meno zuccheri e meno carboidrati.
  • Sono eccellenti, al naso come alla bocca. Non ti fermare ai luoghi comuni, la maggior parte non sono davvero vinelli che dopo pochi anni si rovinano, ne puoi trovare di clamorosamente longevi.
  • Rispettano non solo la tua salute, ma pure il tuo portafoglio, in fascia media hanno un costo di molto inferiore agli omologhi convenzionali.
  • Sono prodotti artigianali, curati ed amati dalla nascita fino all’imbottigliamento. Sono connotati dall’alta qualità e dalla scarsa quantità, diametralmente all’opposto dell’80% dei prodotti che trovi sul mercato.

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