Vinyer de La Ruca Silvano Amami e Sgonfiami 2021
48,80 €
Formato | 75 Cl |
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Produttore | Vinyer de La Ruca |
Provenienza | Francia |
Tipologia | Vino Rosso |
Vitigno | Grenache |
Annata | 2021 |
Produttore: Vinyer de La Ruca
Silvano Amami e Sgonfiami
️ Banyuls sur Mer, Francia
Vinyer de La Ruca
Grenache
2021
️ 13,5%
Le uve vengono piagiate da solo donne a piedi e dopo una macerazione di 3 giorni vengono pressate, la fermentazione è spontanea ed affina 9 mesi in vecchie botti. So2 totale prossima allo zero
Sentori Mediterranei, Fiori bianchi e frutti rossi, minerale con ritorni di erbe aromatiche selvatiche ed accenno di speziatura
Morbido e pieno, fresco ed elegante, il tannino è vellutato il finale lungo
Temperatura di servizio 18°-20°
Abbacchio allo Scottadito
Baciato dal Sole, tributo a Enzo Jannacci
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Banyuls sur mer, Languedoc Roussillon
Tratto dal Blog dei nostri amici di Les Caves de Pyrene:
“Nel mio percorso di studi ho fatto un censimento della vite selvatica sia in Italia che in Francia, e sono capitato quasi per caso a Banyuls: il primo impatto è stato fatale perché questo terroir è straordinario, sospeso tra il mare e la montagna”: dalla Toscana ai Pirenei orientali per produrre vino naturale. Questa è la storia di Manuel Di Vecchi Staraz, professore fiorentino all’Università di Montpellier che abbandona l’insegnamento per dedicarsi alla terra dove non piove mai, circondato da sugherete, su terrazze di scisto e muretti a secco, al vento e al sole. Vinyer de la Ruca è un’enclave di resistenza creativa ispirata da Luciano Bianciardi, Johan W. Goethe e Rudolf Steiner passando per Ivan Illich: “Il lavoro va con le stagioni, segue il calendario astronomico e la luna. I preparati biodinamici favoriscono la fertilità della terra e delle piante. Due trattamenti di zolfo naturale di cava preservano i frutti. Zappatura, potatura, raccolta dei sarmenti, falciatura, vendemmie. Tutto a mano. Falce, falcetto, forbici, forchetta, zappa, pala, asta. In spazio chiuso. La pigiatura dell’uva è a gamba di donna, diraspatura a mano d’uomo, pressatura in torchio di legno, lieviti indigeni, botte annua, ossigenazione frequente, imbottigliamento a manico di caraffa, bottiglie di sbuffo catalano, etichettatura d’artista e vestito solare. Tutto a mano. Niente che filtra, concentra, additiva. Mille bottiglie di Banyuls all’anno.”