Casina Bric Langhe Arneis Ansì 2022
19,70 € 17,90 €
Langhe Arneis Ansì è un vino bianco di Casina Bric nel cuore di Barolo, nelle Langhe, ottenuto da uve Arneis in purezza vendemmiate a mano e provenienti dalla zona di Croera a Guarene d’Alba, pigiodiraspate e pressate sofficemente. Fermentazione per almeno due settimane a 16/18 gradi, poi affinamento sui lieviti in cemento per circa 6 mesi, con continui batonnage, prima di ulteriori 3 mesi in bottiglia. Langhe Arneis Ansì ha una beva scorrevole supportata da una bella vena salata, il naso è minerale con sentori di frutta gialla. Adatto ai formaggi freschi
Produttore: 460 Casina Bric
🍾 Langhe Arneis Ansì
🖼️ Barolo, Piemonte
🏡 460 Casina Bric
🍇 Arneis
📅 2022
🌡️ 14,5%
🛁 Le uve provengono dalla zona di Croera a Guarene d’Alba, vendemmiate manualmente con pigiodiraspatura e pressatura soffice. Fermentano per almeno due settimane a 16/18 gradi, poi svolgono un affinamento sui lieviti per circa 6 mesi, con continui batonnage. Infine bottiglia. Frutta gialla fresca al naso, beva scorrevole supportata da una bella vena salata
👃🏻 Floreale con frutta gialla fresca e grande mineralità
👅 La grande struttura è accompagnata da sapidità e freschezza, da una grande beva e persistenza
👍🏻 Temperatura di servizio 12°-14°
💕 Formaggi freschi
😍 Generoso e longevo
Schedete tecniche digitali inviate via email
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Barolo (CN)
Casina Bric, che in dialetto piemontese significa “Cascina Bricco”, è una realtà delle Langhe situata a Vergne, frazione di Barolo, dove la cantina si eleva all’altitudine maggiore della zona, 460 metri s.l.m.
Gianluca Viberti, viticoltore ed enologo sensibile ed appassionato, ha fondato Casina Bric nel 2010, dando vita a un progetto che ha avuto da sempre a cuore: realizzare un luogo volto a rispettare la natura in ogni aspetto, incidendo il meno possibile su di essa. Per noi il requisito basilare.
Nasce così una realtà consapevole e attenta alla tradizione, in cui Gianluca ha reintrodotto usanze e metodi antichi, quali l’uso delle botti in cemento per la vinificazione del nebbiolo. Fa ampio ricorso, inoltre, a lunghe macerazioni, addirittura prolungate fino a 40 giorni, e a una pratica tradizionale detta “steccatura delle vinacce“, che consiste nell’immergere completamente il cappello delle vinacce nel vino attraverso delle doghe in legno provenienti dallo smontaggio di botti usate
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