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Georgia

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Georgia: Riflessioni

La Georgia è un ponte tra Mar Nero e Mar Caspio, tra Europa ed Asia con la sua posizione a sud della barriera alta del Caucaso. Questo ha forgiato una straordinaria identità nazionale, la cui convinzione più grande è quella di aver inventato il vino. Ed in effetti le perizie archeologiche sembrerebbero testimoniarlo. Vinaccioli datati 6000 A.C. infatti sono stati repertati in quantità impossibili da collegare al caso. Sono stati ritrovati in vasi di creta, i precursori degli odierni, ma tradizionalissimi, qvevri. I Qvevri sono anfore di terracotta, utilizzate per la fermentazione dell'uva, vengono interrati con al loro interno acini pigiati, bucce ed anche raspi. Il risultato è un vino tannico, più o meno secco a seconda del tempo che passa in anfora, ed incredibilmente buono nelle sue migliori espressioni. Questo nettare è parte integrante della vita sociale giorgiana.
I vitigni più importanti sono il chiaro Mtsvane, il vivace Rktsiteli ed il Saperavi, un'uva a bacca rossa che può dar vita a vini rossi talmente incredibili da godere anche del favore dello Zar. Come per i vini moldavi anche quelli georgiani furono messi al bando dal cremlino, ma nel 2013 la sete del popolo russo ebbe la meglio sulla politica (cit.).
Le regioni più celebri di produzione sono Kakheti, che copre circa l'80% della produzione totale ed i due terzi dei vigneti, ed è quella con il clima più secco estendendosi fino alle pendici orientali del Caucaso, Kartli, la zona pianeggiante intorno a Tblisi, fresca e pianeggiante, ed Imereti, che corre fino al Mar Nero ed ha un clima più umido.
I vini di Kakheti sono costituiti in larga parte dai saporiti Saperavi e dai morbidi Rkatsiteli; A Kartli i vini sono decisamente più freschi e non di rado vengono spumantizzati. Infine i vini di Imereti sono quelli più spensierati del Paese, freschi e giocosi, qui mediamente il contatto con le bucce è più breve che nelle altre regioni.
Più a nord troviamo la regione di Racha Lechkumi, dove il clima è ancora più umido e si possono gustare vini tendenti al dolce, ottenuti da uve Alexandreuili e Mujuretuli.
La Georgia può vantare un ulteriore grande marchio di fabbrica, quello di essere la patria dei vini naturali, dei vini cioè ottenuti in assenza di chimica sistemica nel vigneto come in cantina, dove le fermentazioni sono spontanee e producono naturalmente l'unica dose di anidride solforosa che può essere rinvenuta nei vini di questo Paese.
Gli ettari vitati sono 40000 con un dato straordinario, i vitigni autoctoni, oltre 500, molti dei quali praticamente sconosciuti in Occidente. Gli ettolitri prodotti sono circa un
milione e mezzo ed il valore dell'export è di poco infereriore ai 100 milioni di euro. Va da se che il fascino di questo è irresistibile per un winelover, ed intramontabile

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