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Sud Africa

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SudAfrica: Riflessioni

Se esistesse una competizione per il Paese vinicolo più bello, il Sud Africa sarebbe una seria candidata alla vittoria finale. Le azzurre ombre dell'arenaria e dei detriti graniti della Table Mountain dominano verdi pascoli punteggiati dalle bianche facciate delle case coloniali olandesi, popolo che si è insediato qui circa 3 secoli fa. C'è un Sud Africa prima e dopo dell'Apartheid, del 1994. A noi piace quello attuale, è cambiata la gente, ma pure i vigneti e la qualità in generale. E questo grazie ad ingenti investimenti internazionali di finanziatori scafati e facoltosi. Il Paese ha un clima ben più fresco di quanto la latitudine lasci pensare, grazie alla fredda corrente del Banguela, che dall'Antartico bagna la costa occidentale. Le precipitazioni sono intense ma riguardano solo i mesi invernali, ed i venti mitigano il clima, e più ci si spinge verso il mare, più il clima è fresco e piovoso. Tra questi il vento più importante è il famigerato Cape Doctor, che si incanala tra le montagne ed allontana parassiti e marciume, anche se può danneggiare le viti più giovani grazie alla sua potenza. Praticamente tutte le viti sudafricane si trovano in prossimità di Citta del Capo. La zona costiera del Capo è la più lontana, ma paradossalmente sta diventando la più ricercata grazie al suo clima fresco e alla qualità dei suoli. dalle parti di Bot River e fino alla costa lo stile del vino è francese, e la qualità molto alta, in special modo nella Walker Bay.
Ma andiamo per gradi. La prima area da menzionare è proprio quella intorno a Cape Town, la cui conformazione geologica è incredibile. Terreni millenari ed ampiamente erosi, granitici e scistosi, limitano naturalmente il vigore delle viti. Il fatto che questi terreni ospitino l'ecosistema floreale più vario al mondo è la prova della biodiversità dell'area. Ed è lo slogan preferito dell'industria vinicola sudafricana. A differenza di circa vent'anni fa, quando grandi produttori naturali come Tom Lubbe (Matassa) erano costretti a cercare fortuna altrove, ora in Sud Africa il rispetto della natura è persino incoraggiato. Qui tutte le aziende sono sostenibili e le pratiche naturali e biodinamiche super in voga. L'80% dell'uva diventa vino premium, il restante 20% viene utilizzato per il succo d'uva, di cui il Paese è il maggior produttore, e per il Brandy.
L'uva maggiormente coltivata, e si può dire quasi autoctona è lo Chenin Blanc, qui meno delicato e più carico di qello che viene prodotto in Francia. Le zone più importanti sono la spettacolare Tygerberg e la riscoperta Tulbagh, i distretti di Citrusdal e Lutzville, nel territorio dell'Olifants River. Eppoi ancora Lower Orange e Klein Karoo. A Calitzdorp vengono prodotti i vini fortificati più celebri del Paese. Infine, spostandoci idealmente sempre verso est, troviamo i territori di Worcester e Breedekloof, nella regione del Breede River, la più generosa, con un quarto delle uve nazionali.
A Nord del Capo troviamo la regione di Costantia, che prende il nome dal leggendario passito omonimo, un tempo considerato il migliore al mondo. I vigneti sono i più cari del Paese, ma i Semillon che si producono Steenberg ed Uistig, con la loro eleganza, ne testimoniano la ragione. Qui anche il Sauvignon Blanc è di altissimo livello, anche perchè questa è la zona che forse più di tutte le altre beneficia del Cape Doctor.
Ancora più a nord troviamo lo Swartland del mitico Craig Hawkins di Testalonga. Le viti sono tutte ad alberello, erano spesso abbandonate, e questo ha attratto giovani e talentuosi produttori, proprio come Craig che stanno rivalutando l'intera area
, sconosciuta fino ad un paio di decenni fa. Infatti qui si celebra lo Swartland Revolution, un festival dedicato al vino di nuova generazione, naturale e sostenibile. Questa fiera è dedicata anche Eben Sadie, il primo enologo a comprendere davvero il potenziale di un'area conosciuta un tempo solo per gli sterminati campi di grano. E' terra di bianchi ma anche di eccellenti Cabernet.
Infine Stellembosch, da cui storicamente proveniva il vino di maggior qualità di tutto il Sud Africa. Stellembosch è una cittadina universitaria con una rinomata facoltà di enologia e vigneti a perdita d'occhio. La sua area non è immensa eppure racchiude climi molto variegati, che diventano più caldi man mano che ci si allontana dal mare. Così anche i vini possono variare tra loro, per stili e sapori. Le zona da cerchiare col circoletto rosso sono Franschhoek, Paarl, Jonkershoek Valley e False Bay.
Gli ettari vitati totali sono circa 130000, come l'Australia, ma la produzione è di poco superiore alla metà, con circa 9 milioni di ettolitri. Il valore export è però quasi il doppio del suo grande rivale, sfiorando i 600 milioni di euro, con tanto vino sfuso portato fuori dai confini.

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